Nell'attesa di conoscere l'esito del bando di concorso relativo allo spin off dell'albo "I lupi nei muri" di Neil Gaiman, pubblichiamo gli incipit dei racconti pervenuti alla Rete.
Adoravamo spaventare la gente. Peccato che gli ultimi umani se ne fossero andati via
cosi presto! Ci piaceva la vecchia casa dove avevamo trovato rifugio: il bambino era
tenero, la dispensa sempre piena di ogni ben di dio, la stanza ricca di peluche da
stritolare nelle zanne. Il moccioso però una notte ci aveva visto mentre ci
ingozzavamo di marmellata e biscotti. Urlando e piangendo era corso dai genitori.
Purtroppo per noi, i suoi gli avevano creduto e non poteva essere diversamente dal
caos che avevamo lasciato nella dispensa. Abbandonarono nottetempo la casa, ma per
nostra sfortuna era anche finita la marmellata e tutto l’altro cibo: non ci restò che
partire.
(Vita da lupi nei muri, MIGLIETTA MARCO - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
Finalmente era finita, i lupi erano stati cacciati da casa e Lucy poteva finalmente
tornare a dormire nel suo letto, abbracciando il suo adorato peluche. La ragazzina si
distese, prese il suo maialino e chiuse gli occhi, rintanandosi nel mondo dei sogni; in
quel luogo nessun animale cattivo l’avrebbe disturbata o spaventata. Nel pieno della
sua fase REM, Lucy venne svegliata da degli strani rumori: qualcosa di grosso e
pesante si muoveva. Non ci fece molto caso, non aveva voglia di pensare alle brutte
cose, perciò chiuse gli occhi nuovamente, pensando che quei tonfi provenissero dalle
strade del paese dove abitava: forse era solo il rombo di qualche camion o di un carro
attrezzi. Circa mezz’ora dopo, Lucy venne nuovamente disturbata da quel fracasso,
ma questa volta non poteva fantasticare più su che cosa fosse o non fosse ... questa
volta il rumore era accompagnato da un altro suono, molto più forte e chiaro: era il
barrito di un elefante!
(Il circo nei muri, LEONARDO MONTERISI - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
In una giornata alquanto tranquilla, Lucy sentì dei rumori provenire dai muri. La
bambina provò a dire ai genitori e al fratello che presto da lì sarebbero usciti dei lupi,
ma non le credettero. Infatti di lì a poco gli animali sbucarono dai muri e la famiglia
fu costretta a scappare. Il padre propose di andare al Polo Nord. E così fu.
(In viaggio con Lucy, BEATRICE CASTALDI ED ELENA RAMPINO - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
Quando finalmente i Lupi vennero scacciati dalla casa di Lucy, la bambina avvertì
nuovi suoni provenire dai muri ma per timore che non venisse di nuovo creduta dai
suoi genitori, decise di non confidarsi con loro.
Non sapendo cosa fare, chiamò e raccontò alla sua amica Emily che nei muri della
sua cameretta abitavano gli elefanti; la bambina incuriosita ma incredula si precipitò
a casa di Lucy e appena entrò nella cameretta rimase stupita ed esclamò :
”Oddiooo è tutto vero, dei rumori provengono dal muro! Saranno elefanti o bestie
feroci?
Si sentì chiaro un barrito che spaventò Lucy ma Emily la rassicurò e disse:
“Non preoccuparti sono dei piccoli elefantini , non sono cattivi come i lupi, io li ho
visti al Circo”
Allora Lucy si tranquillizzò.
(Dumbo a casa di Lucy, LIDIA RIMINI - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
Lucy cucinava un pasticcio di carne, fra un po’ sarebbe stata ora di pranzo. Si sentiva appagata quando sua madre le diceva : “Bravissima, non avrei saputo fare di meglio”. E sì, Lucy era una ragazzina di 12 anni, dolce e delicata, aveva lunghi capelli biondi con una frangia che cadeva morbida su due occhi azzurri che si stagliavano sul viso come il mare sulla scogliera. Era alta e magra, gentile con tutti e aveva un fratellino più piccolo molto bravo a scuola. Non perché lei non lo fosse, si impegnava tanto, era diligente, ma aveva difficoltà a relazionare con precisione tutto ciò che studiava e perciò non riusciva a conseguire gli stessi risultati del fratello.
Benjamin era piuttosto alto per la sua età, occhi grandi e birichini incorniciati da un paio di occhiali rossi e capelli ricci castani da sembrare il guscio di una castagna. Benjamin era dispettoso con la sorella, ma le voleva un gran bene e mai le sarebbe andato contro.
“Prendi esempio da tuo fratello” tuonava spesso il padre con tono di rimprovero: nessuno credeva che lei facesse il possibile, come nessuno le credeva quando raccontava che degli strani personaggi vivessero nei pressi della loro casa.
(...e Lucy si liberò dagli incubi, ALFREDO CELENTANO - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
Era una notte buia e tempestosa, gli alberi sbattevano sulla finestra, i cani randagi
abbaiavano per la paura dei tuoni e i lampi illuminavano la stanza rosa della piccola Lucy.
Lucy aveva molta paura dei temporali e inoltre c’erano degli strani rumori in cantina che non
la facevano dormire. Erano dei rumori che Lucy non aveva mai sentito, non sapeva
distinguere se fosse suo fratello Lucas che giocava fino a tarda notte ai videogiochi o se
fossero lontani versi di animali.
(Gli Orschalloween, COSTANZA TALIENTO - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
Era una sera come tante, Patrick era sdraiato sul suo letto intento a leggere un libro della sua collana preferita “Piccoli brividi”. Aveva insistito tanto per avere quel nuovo libro, che si intitolava “Febbre di plenilunio”, parlava di lupi mannari. Già il titolo, era tutto un programma. Aveva iniziato a leggerlo appena tornato a casa e, dopo due ore non era ancora riuscito a staccare gli occhi dal racconto.
All’improvviso sentì uno strano rumore, si guardò intorno sbarrando gli occhi; poi si girò sulla schiena e scoppiò a ridere, dandosi dello stupido, pensando tra sé e sé che si era fatto influenzare. Dopo riprese la sua appassionata lettura. I rumori però continuavano, sembrava che qualcuno graffiasse dietro alla sua porta, quindi si alzò di scatto pensando che sua sorella Lucy gli stesse facendo uno scherzo, ma non vide nessuno.
(Leggere fa male, DIEGO POLI - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
Quella casa alla fine della strada buia faceva impressione a tutti … era imponente e aveva un’aria inquietante. Sembrava disabitata, anche se qualcuno che si era avvicinato aveva raccontato che da fuori si sentivano strani rumori.
Da una settimana, però, c’era un via vai di gente vestita con giacca e cravatta che dava indicazioni ... la casa sembrava rianimarsi, qualcuno stava per trasferirsi proprio lì, in quel posto evitato da tutti e guardato con sospetto e timore.
(Il maialino magico, GINEVRA GERARDI - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
E così fu….
Quando la mattina presto Lucy scese in cucina, trovò una sorpresa.
Gli elefanti erano usciti dai muri e facevano tranquillamente colazione seduti a tavola. Erano in quattro. Papà elefante, mamma elefante, una elegantissima elefantina con un fiocco rosa in testa e un bizzarro tutù, e il piccolo elefante, tenerissimo con i suoi occhi ancora innocenti.
(Gli elefanti nei muri, ANTONIO BIANCO - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
In una casa antica vivevano due fratellini, Luca e Sara, con la loro famiglia e con i nonni paterni.
La casa era disposta su due piani:
1° piano: salotto, cucina, sala da pranzo;
2° piano: camere da letto dei nonni, dei genitori e di Luca, che divideva la stanza con Sara.
Nella loro camera c’era un letto a castello: Luca dormiva nella parte superiore, Sara in quella inferiore.
Accanto c’era l’armadio e la scrivania con una luce notturna che accendevano al calar delle tenebre perché Sara aveva paura del buio.
(I fantasmi che compaiono dagli armadi, IRENE SPAGNOLO - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
Era una sera di primo inverno. Il cielo era cupo e buio molto più delle altre sere e le stelle non si vedevano... neanche la luna si vedeva, solo un cielo nero come la pece. Io ed i miei amici avevamo deciso di passare la notte in tenda nel giardino della villa di un mio amico.
(La notte nella tenda, PAOLO ELIA - Istituto Comprensivo Polo 2 “T. Schipa” – Trepuzzi)
Come da un mese a questa parte, sto imbarattolando marmellata per provare a
dimenticare la mia paura.
Loro possono uscire da un momento all’altro e se questo accadesse io non sarei in
grado di proteggere la mia famiglia.
Mia figlia Lucy si avvicina a me con un’espressione preoccupata.
<<Ci sono i lupi nei muri. Li sento>>.
<<No. Non ci sono lupi nei muri. Forse hai sentito i topi!>>
<<Lupi>>.
<<Io sono sicura che non sono i lupi. Lo sai che cosa si dice, no? Si dice che se i lupi
escono dai muri, è finita>>.
<<Che cosa è finito?>>
<<Tutto. Chiunque lo sa>>.
Lucy lo ha scoperto, ho cercato di nasconderglielo, ma non ci sono riuscita.
(Il timore di Jessie, Istituto Comprensivo "Giannone" - Pulsano)
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